Un tuffo nell’arte africana

08/06/2012

Arte Contemporanea



È un periodo che l’Africa attira molto la mia attenzione, forse perché rimane sempre un continente misterioso, molto lontano dal nostro modo di vivere e al contempo portatore di cambiamenti e sorprese.

Recentemente ho parlato delle donne africane che stanno conquistando un posto sulla scena politica, ma anche del microcredito come forma ideale di finanziamento per sostenere lo sviluppo locale.

Anche l’arte in Africa ha oggi qualcosa da raccontare. In Senegal si sta concludendo, proprio in questi giorni, Dak’Art 2012, la decima edizione della Biennale di arte africana che ha luogo a Dakar. Un’edizione che è stata dedicata al tema Creazione contemporanea e dinamiche sociali, e che comprende diverse esposizioni, sparse in vari luoghi della città, tutte dedicate ad artisti africani.

La cosa che, in realtà, più mi piace di questa edizione è che viene presentata una sezione dedicata alle donne e all’arte femminile, intitolata Créativité de femmes. Non è la prima volta che la Biennale di Dakar intraprende iniziative di questo tipo: nel 2008, infatti, l’esposizione fece molto discutere per una fotografia di Gharrach Mourad, la Femme Mauresque, un ritratto di una donna coperta da un tradizionale velo islamico, ma con un seno nudo: un “gesto” artistico che non è certo passato inosservato in un Paese islamico come il Senegal.

Il fatto che ora alle donne venga dedicata una sezione della mostra è un segnale di speranza, oltre che un’occasione per riflettere su come l’arte possa essere, soprattutto in Africa, un fattore di dialogo e di emancipazione sociale.