Negli anni, un’altra esperienza indimenticabile dei miei viaggi in Giappone è la cerimonia del tè. Si tratta di un rituale zen, fatto di gesti fissi e lentissimi, sintesi sublimata di regole di comportamento improntate a quattro principi stabiliti secoli fa: armonia, rispetto, purezza, tranquillità.
Tutti, attori e spettatori, si attengono alle regole. Modi e gestualità sono come la trama indefinita di un’azione che è sempre diversa: dalla bollitura dell’acqua, fino al modo in cui il tè viene servito. La cerimonia, naturalmente, ha un forte contenuto spirituale: l’atmosfera è rarefatta e per tutto il tempo c’è silenzio, intervallato da commenti, anch’essi perfettamente codificati, sul tè, gli utensili e le ceramiche utilizzate. E il tè? Solo un dettaglio.
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