I PROSSIMI CINQUANT’ANNI, SECONDO L’OCSE

07/10/2014

Economia



Di recente l’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – ha pubblicato un report in cui cerca di prevedere i prossimi cinquant’anni del pianeta dal punto di vista di crescita e sviluppo. Vista l’importanza del tema e dell’organizzazione che li diffondeva i dati del report hanno fatto rapidamente il giro del mondo, portando anche su alcuni media mainstream profezie a tinte fosche.

Possibile? Possibile che, come anche il progressista Guardian ha titolato, il meglio del capitalismo nei paesi occidentali sia passato? A volte i numeri possono sembrare incontrovertibili, ma le previsioni sono fatte per essere smentite dai fatti e la realtà è sempre pronta a sorprenderci più di qualunque report. Quel che è probabile dai dati OCSE è che la corsa alla crescita delle economie in via di sviluppo non prosegua all’infinito: e infatti la crescita a livello mondiale diminuirà dal 3,6% del decennio 2010-2020, passando al 2,4% tra il 2050-2060.

Solo nel 2060, sempre secondo stime dell’OCSE il reddito pro capite cinese sarà pari a quello degli Stati Uniti oggi. Questo per quel che riguarda le economie emergenti, mentre per quelle già mature? Saranno l’innovazione e la specializzazione – insieme a un maggiore dinamismo del mercato del lavoro, suggerisce l’OCSE – a farci stare a galla. La nostra crescita passerà dalla ricerca: e in questo senso le politiche per l’istruzione saranno cruciali, essendo destinate ad alimentare un mercato del lavoro che richiederà altissima specializzazione. Non tutto così nero quindi, sta solo a noi farci trovare preparati all’appuntamento col futuro.
E prendiamo con beneficio d’inventario certe previsioni, ricordiamoci sempre che il domani non è scritto: lo scriviamo tutti noi, giorno dopo giorno.