Rimpiazzati dai robot; è davvero possibile?

23/03/2016

Economia



Entro il 2020 cinque milioni di posti di lavoro andranno persi, rimpiazzati da robot e macchine intelligenti. È stata questa la news più rilanciata dall’ultimo World Economic Forum di Davos che quest’anno ha avuto come tema ufficiale “la quarta rivoluzione industriale”. Ma le cose stanno veramente così? Ci si prospetta davvero uno scenario apocalittico in cui vivremo in una società cyborg-dipendente e disoccupata?

La ricerca presentata al congresso mondiale si intitola Future Jobs e lo studio è stato introdotto da un lancio ufficiale che recita così: “La quarta rivoluzione industriale, in combinazione con altri cambiamenti socio- economici e demografici, trasformerà i mercati del lavoro nei prossimi cinque anni, portando ad una perdita netta di oltre 5 milioni di posti di lavoro in 15 principali economie sviluppate ed emergenti.” (Fonte Weforum.org). Ad un’attenta lettura ci si rende conto che lo studio non mette in diretta correlazione machine learning e robotica con la perdita di lavoro. Si parla piuttosto di come le trasformazioni portate anche dalla tecnologia incideranno sul mercato del lavoro.

Secondo un’analisi di Gartner – una società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo dell’information technology – non c’è infatti da preoccuparsi: lo scenario più probabile è che le nuove macchine entreranno nelle aziende come fecero i robot nelle industrie degli anni ’60, migliorando l’efficienza dei processi e aumentando la qualità del lavoro. Insomma, c’è da pensare più che altro che le macchine svolgeranno i compiti più ripetitivi perché non vi è niente che possa sostituire la creatività umana.

Esiste invece un nuovo indice chiamato skills stability che misura la tenuta delle competenze che ci rendono indispensabili per determinati mestieri. Su questo tema è chiaro che le cose cambieranno e anche radicalmente e che sarà sempre più necessario aggiornare le nostre competenze in modo da essere un passo più avanti rispetto ai futuri robot lavoratori.