La gioia di imparare dei finlandesi

24/01/2017

Economia



Quando comincia la scuola? Qual è il percorso formativo che porta un bambino al successo accademico? I finlandesi risponderebbero senza dubbi: da quando è in fasce.  Detto da un finlandese non è da poco. La Finlandia detiene dal duemila il primato della migliore scuola d’Europa secondo il rapporto triennale dell’OECD, PISA. Si tratta del programma internazionale di valutazione dei sistemi scolastici che ogni tre anni restituisce la fotografia di ciascun paese e li classifica.

Ora, per i finlandesi, l’età più importante nel percorso scolastico è quello che viene prima della scuola: della prima infanzia ai 7 anni. Significa che a nessun bambino fino ai sette anni di età viene insegnato a leggere e a scrivere o la matematica. Da 15 anni i migliori studenti in lettere, scienze e matematica sono i finlandesi (secondo PISA gli studenti italiani sono nella media europea o appena sotto). Sempre secondo il rapporto dell’OECD la Finlandia è l’unico paese al mondo in cui non vi è gap tra maschi e femmine nella preparazione scientifica, laddove da tutte le altre parti questo c’è ed è sempre a favore dei maschi. PISA valuta tutti i sistemi scolastici del globo con l’assunto che ciascuna nazione possa migliorare la propria scuola imparando dall’esperienza altrui per dare alle generazioni del futuro non solo la migliore preparazione, ma pari opportunità a tutti i ragazzi a prescindere dalla loro provenienza sociale, economica ed etnica.

In Finlandia, il successo della propria carriera scolastica dipende da quanto e come si è giocato da piccoli. Da 0 a 3 e poi fino a 7 anni i bambini giocano, imparano a diventare autonomi, a socializzare, sviluppano concetti base per la vita in comunità e imparano ad imparare. È l’infanzia il periodo cui i finlandesi investono di più: 40 ore alla settimana con insegnanti formate e preparate e ben retribuite che osservano i bambini in ogni momento del gioco guidandoli.  Per le famiglie meno abbienti paga lo Stato, per le altre c’è un tetto di spesa che non supera i 290 euro al mese. E nonostante gli ultimi drastici tagli alla spesa pubblica, l’investimento per la prima infanzia in Finlandia non si tocca. Da come gioca un bambino a 4 anni puoi intravvedere che tipo di studente sarà dieci anni dopo. Maggiore è il tempo dedicato al gioco e maggiore sarà la sua capacità di apprendimento, di problem solving e di concentrazione. L’enfasi è sulla creatività. L’obiettivo, riportando una citazione del Guardian, non è la preparazione accademica, ma è lo sviluppo della persona, dell’autonomia e del senso di responsabilità. E gli esperti concordano: attraverso il gioco il bambino si confronta con sé stesso e obiettivi sempre più impegnativi. Giocando impara tantissimo.

Nell’ultimo rapporto la Finlandia però ha perso qualche punteggio.  I suoi insegnanti continuano ad essere molto ben remunerati e rispettati. A loro viene lasciato ampio margine di manovra nella più totale fiducia da parte dei genitori.  Perché questo lieve arretramento? Ora la Finlandia ha deciso che ci saranno nuove competenze su cui puntare, più creatività, nuove tecnologie, imprenditorialità: non solo scienza e matematica, ma la gioia di imparare.