Israele: contrasti, incontri e grande arte

17/02/2012

Arte Contemporanea



Pochi mesi fa abbiamo aperto un negozio a Tel Aviv. Ora un’amica, di ritorno da Israele, mi ha mostrato alcune belle immagini e mi ha fatto riflettere ancora una volta sui grandissimi contrasti di questo Paese, in cui tutta la bellezza e tutto il dolore sembrano riassumersi.

Un Paese teatro di conflitti, ma anche sede di grandi manifestazioni culturali. Come i suoi musei di arte moderna e contemporanea: il Tel Aviv Museum, storico museo di arte moderna, nel centro della città; visto da fuori ricorda, in dimensioni ridotte, il Guggenheim Museum di Bilbao; dentro, invece, richiama il Maaxi di Roma con i piani inclinati che portano da una sala all’altra.

L’Israel Museum di Gerusalemme non è solo un museo d’arte: ospita raccolte archeologiche ed etnografiche legate principalmente (ma non solo) alla civiltà ebraica. L’arte contemporanea, tuttavia, è protagonista anche qui. Non solo nelle collezioni, ma anche per effetto della maestosa scultura di Anish Kapoor che accoglie i visitatori al termine della scala di accesso.

La sua forma a clessidra è il perno intorno al quale si sviluppano le varie parti del museo: il giardino delle sculture, la parte che conserva i rotoli del Mar Morto e la nuova struttura che, partendo dalla collezione di archeologia, arriva all’arte contemporanea.

La superficie specchiante di questa grande scultura “capovolge la realtà”, riflettendo la luce che cambia in ogni momento della giornata. Il tutto – mi dicono – reso ancora più affascinante dai suoni che provengono dalla città sottostante: le campane delle chiese s’intrecciano con i canti dei muezzin nelle moschee. Uno spettacolo straordinario che Kapoor, artista anglo-indiano di religione ebraica, ha saputo realizzare creando una forte connessione tra storia, tradizioni diverse, paesaggio. Il museo è stato visitato da un milione di persone solo nell’ultimo anno. Che sia di buon auspicio?