Il tempo di qualità e le famiglie di domani

14/07/2015

Economia



È un tema complicato questo, in cui è difficile dare una ricetta valida per tutti: come conciliare famiglia e lavoro? Come riuscire a tenere tutto insieme, garantendo del tempo di qualità ai nostri affetti? La risposta è diversa per ciascuno di noi, ma il primo studio longitudinale condotto su larga scala sul tema e commentato dal Washington Post in maniera positiva, spiega nel dettaglio come non sia la quantità di tempo, ma la qualità dello stesso ad essere importante.

Viene in mente uno degli ultimi downshifter celebri, Patrick Pichette, ex CFO di Google: che alcuni mesi fa ha deciso di “scalare marcia”, salutando il colosso di Mountain View per viaggiare e passare più tempo con la sua famiglia. Certo, l’obiezione di senso comune è prevedibile: al livello di Pichette può essere “facile” fare una scelta simile, anche solo per il livello di retribuzione da cui si parte. Ma penso che a questa obiezione si possa rispondere in due modi: per prima cosa non è necessario essere un manager di livello globale per arrivare a una scelta simile, di certo anche voi avrete qualche conoscente che ha tra carriera e famiglia, ha optato per la famiglia. In secondo luogo proprio per chi ha vissuto sfide professionali ad altissimo livello per decenni, fermarsi può dare un forte contraccolpo in termini di stress. E proprio l’eliminazione della causa dello stress, il lavoro, portare a generarne uno di altro tipo, forse ancora peggiore.

Ma allora qual è la soluzione? Come dicevamo in partenza, però è la qualità che conta, non la quantità. E lo studio riportato dal WP inoltre evidenzia a sorpresa come i genitori di oggi passino molto più tempo con i figli rispetto al passato. I dati dicono infatti che i padri di oggi, rispetto a quelli del 1965, hanno triplicato il tempo passato con i figli, passando da 2.6 ore a settimane, a 7.2 nel 2010. Le madri sono passate dalle 10.5 ore del 1965, alle 13.7 del 2010. Potremmo essere quindi nel momento giusto in cui conciliare qualità e quantità: ma forse non ce siamo ancora accorti.