Terremoto in Emilia Romagna. Oltre alle macerie, la voglia di ripartire

06/06/2012

Filosofia



In Emilia Romagna, dopo le prime scosse del 20 maggio, la terra sembra non voler smettere di tremare.

È una tragedia che tocca tutti: come non immaginare di essere uno di quegli uomini o donne che hanno perso la casa, il lavoro, talvolta gli affetti? L’improvvisa emergenza getta nel panico, fa saltare la sicurezza della quotidianità, dei gesti abituali, della costruzione attimo dopo attimo della nostra esistenza.

Si discute ora, e giustamente, di prevenzione, aiuti pubblici e politiche sbagliate, ma l’unico tema davvero importante è come aiutare il territorio a uscire il prima possibile da questa situazione.

Seguendo la vicenda sui giornali e su internet, negli ultimi giorni, oltre alle macerie, ho visto qualcos’altro che mi ha davvero colpito: l’energia, la rabbia, la volontà delle popolazioni di rialzarsi il prima possibile, di reagire e non rassegnarsi agli eventi. Ecco, quest’immagine di un’Italia che guarda avanti, oggi, mi rende orgoglioso di appartenere a questo paese.