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La vittoria di Sara Errani al Roland Garros

La finale femminile del torneo di tennis del Roland Garros è stata un sfida alla Davide contro Golia. Da una parte c’era la russa Maria Sharapova, vincitrice di un’infinità di tornei; dall’altra l’italiana Sara Errani, vera rivelazione di questa edizione del torneo.

La Sharapova è un’atleta fisicamente impressionante. Alta quasi un metro e novanta, spara dei colpi che sfiorano i duecento chilometri all’ora. Il suo sguardo è glaciale, impenetrabile, calcolatore. Gioca con una precisione implacabile e, fin dall’inizio del match, ha fatto di tutto per imporsi anche psicologicamente. L’emiliana Sara Errani è per molti aspetti l’opposto. Molto meno alta della Sharapova, il suo punto di forza è l’intelligenza, l’astuzia, la capacità di intuire i punti deboli dell’avversario e di metterne in crisi le certezze.

Durante la finale non ha mai ceduto, nemmeno a pochi minuti dalla sconfitta. Ha rovinato la festa per ben due volte alla rivale, facendole sfumare la vittoria in due match point consecutivi. Al terzo match point la Sharapova ha finalmente vinto, come in tanti forse avevano pronosticato. Ma credo che Sara Errani abbia molto di cui andare fiera. La sua tenacia, la sua umanità, la sua bravura hanno sorpreso tutti. Aveva detto di voler dedicare la vittoria ai terremotati della sua Emilia, e forse anche per questo ha conquistato la simpatia degli appassionati di sport e non solo.

Poco prima della premiazione c’è stato un lapsus molto rivelatore. Lo speaker, invitando la seconda classificata a salire sul podio, ha commesso un errore: invece del nome di Sara Errani, ha pronunciato quello della Sharapova. Per un attimo è stato come se avesse davvero vinto l’italiana, e forse, a ben vedere, è andata proprio così. Sara è scoppiata a ridere, ha finto di esultare e, con molta ironia, è andata a ritirare la sua medaglia d’argento. Lasciando però a tutti l’impressione che, a vincere questa edizione del torneo, fosse stata proprio lei.

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