Quante città abbiamo attraversato, quante ne abbiamo osservate… ma da quale punto di vista? Possono essere molte le prospettive e quella del fotografo Jeffrey Milstein è sicuramente impattante.

Sorvolando a bordo di un elicottero le grandi metropoli americane, Milstein ha fatto degli scatti davvero affascinanti con l’obiettivo di restituire la geometria degli skyline urbani, di Los Angeles o New York; i suoi sguardi dall’alto sulle due grandi città statunitensi sono stati recentemente esposti nell’ambito della mostra LANY (Los Angeles New York), proposta in contemporanea dalla Benrubi Gallery di NYC e dalla Kopeikin Gallery di LA.

Da un’altitudine di 300-600 metri, Milstein ha catturato panorami impareggiabili, monumenti, parchi, quartieri e centri storici che svelano aspetti architettonici e geometrici, altrimenti invisibili. Forme sorprendenti, che scaturiscono da simmetrie inaspettate e complesse stratificazioni.

Alla rivista Dd Arc Art, il fotografo ha dichiarato: “Ero interessato a documentare gli schemi, le stratificazione e la complessità delle città, mettendo in evidenza aeroporti, porti, strutture ricreative, e gli sviluppi residenziali e commerciali, ognuno dei quali cresce organicamente nel tempo ed è collegato da strade e autostrade, come arterie di un organismo vivente”.

Non solo le immagini rivelano l’ipnotizzante complessità dei paesaggi urbani ma comunicano visivamente anche differenze sociali e culturali tra i diversi quartieri; i colori che emergono raccontano qualcosa. Le tonalità di marrone diventano sempre più rare, a favore dei verdi e dei blu, mano a mano che si avvicinano i quartieri più ricchi; alberi, piscine e campi da tennis. Il caso estremo? Los Angeles, dove quasi ogni casa ha la sua piscina e il suo campo da tennis, spesso a pochi passi dai vicini. Dall’altro lato invece, le fotografie delle case costruite nel deserto di Palmdale in California sono costellate da piccole macchie verdi che lottano per sopravvivere nella terra arsa.

Come organismi viventi, le città viste dall’alto si mostrano per quello che forse a volte non sembrano. Bel lavoro!

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