Germania, Europa

08/11/2013

Economia



Si stanno svolgendo in questi giorni le consultazioni per la formazione del nuovo governo tedesco, che sarà guidato ancora da Angela Merkel. I risultati elettorali tedeschi li hanno già commentati in tanti: io, invece, voglio sottolineare un altro aspetto. Credo che la vittoria della Merkel sia importante soprattutto per l’Europa. In un momento in cui le liste “euroscettiche” stanno ottenendo un largo consenso in molti paesi europei, la Germania ha invece premiato un partito che ha scelto con decisione una linea europeista. Bene.

Ora però, da convinto europeo, mi aspetto un deciso passo avanti nel concetto stesso di Unione Europea, di cui l’Italia è storicamente uno dei più importanti promotori. Verso un’unione che sia non solo economico-finanziaria, ma anche politica e sociale. Quando avremo, per esempio, una difesa o una politica estera comune? A ricordarcelo con forza non solo sono principi astratti, ma anche i recenti fatti di cronaca, come la tragedia di Lampedusa o il caso Nsa: gli stati europei, se vogliono far valere le proprie idee e i loro valori a livello globale, hanno la necessità di proporsi come un unico interlocutore, forte e credibile.

La direzione non può che essere quella degli “Stati Uniti d’Europa”.