Il soft power è l’arte di influenzare altri paesi con la cultura invece che con la guerra. Il concetto – che si fa risalire al mitico generale cinese Sun Tzu, l’autore di quel L’arte della guerra oggi tanto amato dai manager – è tornato di moda e solo nelle ultime settimane ne hanno parlato Monocle, l’Economist e molte altre testate in giro per il mondo.
Domanda: come l’Italia, quanto a soft power?
Monocle ci mette al 16esimo posto, ultimi o quasi tra le grandi nazioni. Sembra che di buono ci sia rimasto solo il cibo. Un brusco risveglio, per un paese che per secoli ha esportato cultura, arte, stile, tecnologia (sì, anche quella). Non sono del tutto d’accordo, ma diciamo che il severo giudizio potrebbe essere un bello stimolo a riprendere il posto che ci compete.
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