UNHATE premiata al Festival di Cannes

03/07/2012

Filosofia



Recentemente è giunto un riconoscimento di cui vado particolarmente fiero. All’importante Festival Internazionale della Creatività di Cannes, che si è concluso lo scorso 23 giugno, la campagna UNHATE ha infatti vinto il Press Grand Prix, che premia la migliore campagna stampa a livello mondiale.

Sono stati riconosciuti soprattutto il coraggio delle idee, la forza di un punto di vista, un’azienda e un marchio, United Colors of Benetton, che vivono il proprio tempo anzitutto con una forte coscienza sociale. Ma è soprattutto un riconoscimento a Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione Benetton, dove UNHATE ha avuto la sua genesi: un luogo di sperimentazione e visione, con uno sguardo sempre rivolto al mondo e alle diversità che ci rendono unici.

Insomma, è un risultato che appartiene a molte persone e che non può che riempirmi di orgoglio e soddisfazione. Ho infatti creduto fin da subito in questa campagna che, come è stato detto dalla rivista Forbes, “ha proiettato Benetton nel 21° secolo”.

Concludo con una riflessione presa in prestito da Adriano Olivetti, il celebre e visionario imprenditore che, nell’Italia degli anni Cinquanta, ha reinventato il concetto stesso di impresa e l’idea del suo ruolo all’interno della società: “La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia”.

Penso che questa idea, ai tempi rivoluzionaria, sia oggi la base su cui costruire l’impresa del futuro: un’impresa che sia anche e soprattutto un soggetto, un attore sociale, che sappia esprimere un punto di vista sul mondo e contribuire, per quanto possibile, a migliorare la vita delle persone.