TRA ECCELLENZA ED EQUITÀ: STORIE DALL’UNIVERSITÀ DI DOMANI

30/06/2015

Economia



Parte della mia formazione è avvenuta negli Stati Uniti: lì ho avuto la possibilità di studiare ad Harvard, conoscendo e confrontandomi con personalità straordinarie che mi hanno insegnato moltissimo, come Michael Porter. Ho letto così con grande interesse lo speciale pubblicato da The Economist sul futuro delle università globali. Anche perché lo scenario è davvero complesso: e proprio per questi motivi ricco di sfide e possibilità.

Partiamo dalle buone notizie: non c’è mai stato un altro periodo nella storia dell’umanità in cui i nostri ragazzi sono stati così istruiti. Mai. E se l’istruzione anche universitaria di massa è un dato che diamo per scontato negli Stati Uniti e in Europa, sono i numeri che arrivano da oriente ad essere davvero impressionanti. Pensate alla Corea del Sud, dove oltre l’80% dei giovani si iscrive all’università: università di altissimo livello, peraltro, con un’impostazione “all’americana”. O alla Cina: dove gli studenti universitari sono passati da circa 1 milione a 7 milioni tra il 1998 e il 2010. Un balzo in avanti sull’istruzione del Celeste Impero che ha portato all’assunzione di oltre 900mila docenti.

Oggi la Cina laurea più studenti degli Stati Uniti e dell’India insieme, e mira a portare al 40% la quota di studenti iscritti all’università nel 2020. L’economia della conoscenza richiede sempre più forza lavoro qualificata e preparata: e i Paesi in crescita l’hanno capito da tempo, fornendo istruzione di altissima qualità ai propri ragazzi. È la migliore scelta possibile per prepararli al meglio per il futuro.