SUONO, PITTURA E IMMAGINE: CHRISTIAN MARCLAY AL WHITE CUBE DI LONDRA

13/03/2015

Arte Contemporanea



Era difficile superarsi per Christian Marclay. Il visionario artista sperimentale che aveva stupito il mondo con The Clock, un’opera di video arte sotto forma di film di 24 ore, in cui ogni minuto aveva un riferimento temporale – un orologio, un personaggio che controllava l’ora… – sincronizzato sull’ora locale in cui veniva proiettato il film. Però ci è riuscito: e chi fino al 12 aprile passerà dal White Cube di Londra avrà modo di scoprirlo.

Osannata dalla stampa – il Guardian ha commentato: “the most exciting contemporary art show in town” – quest’ultima personale di Marclay fonde una varietà di temi: si va dalla pittura, con enormi serigrafie vagamente pop art, che ricordano le opere di Roy Liechtenstein e Jackson Pollock. A installazioni audio e video – una delle quali è intitolata “Pub Crawl”, e vediamo Marclay marciare in una strada londinese, creando musica con le bottiglie vuote abbandonate da una serata di bagordi notturni da weekend.

E poi altro ancora… Per esempio performance musicali: con un macchinario per stampare sul posto dischi in vinile dei concerti improvvisati tenuti alla mostra, dove i musicisti inoltre improvvisano composizioni del movimento neo dadaista Fluxus. Insomma di tutto: e Marclay si è superato con un’esposizione davvero ubriacante di colori, immagini, suoni, inserito in uno spazio industriale che ricorda una metropoli folle, con una coloratissima e assordante main street.