Quando lo sviluppo economico arriva attraverso lo smartphone

13/04/2017

Economia



Oltre due miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo, dall’India all’Uganda, dal Pakistan alla Nigeria, non hanno un conto corrente bancario. Non hanno nemmeno accesso al credito o ad alcun servizio finanziario. Ma hanno lo smartphone. Senza credito non c’è sviluppo, lo sappiamo bene. Ma se questo arrivasse con soluzioni digitali? Alcune start up ci stanno lavorando sfidando un contesto tutt’altro che facile. I Paesi in via di sviluppo hanno caratteristiche che porterebbero istintivamente alla fuga di qualsiasi iniziativa “smart”: carenza di infrastrutture cloud; inadeguatezza media delle competenze digitali degli utenti rispetto a quelli delle economie più mature, caoticità della vita lavorativa basata spesso su lavori pagati a cottimo e in contanti.

Ebbene ho scoperto come alcune esperienze imprenditoriali fintech abbiano saputo fare di questi limiti un’opportunità leggendole sull’autorevole Harvard Business Review. Le start up digitali si sono inserite nelle pieghe di queste inefficienze per sanarle e dotare queste economie di strumenti utili ad accelerarne lo sviluppo.

Flutterwave start up in Nigeria punta ad esempio a creare un’infrastruttura comune per pagamenti e servizi bancari in Africa e permetterà ad operatori e imprenditori di ricevere e dare denaro anche attraverso il web in modo sicuro. In India SERV’D sta realizzando una app che servirà ai datori di lavoro domestico per creare semplici contratti di lavoro e gestire i pagamenti online. L’utilizzo dell’app aumenterà la confidenza degli utenti con gli strumenti digitali e creerà un bacino di circa 400 milioni di persone che, attraverso l’applicazione, potranno dimostrare di essere percettori di reddito e quindi avere accesso a mutui e finanziamenti. In Pakistan, Cowlar è la start up che porterà internet persino alle mucche! Si tratta di un collare da far indossare ai bovini per raccogliere in tempo reale informazioni sulla temperatura, l’attività, la posizione del bovino e aiuterà gli allevatori a gestire il bestiame. I dati raccolti potrebbero avere una ricaduta finanziaria, per esempio riducendo i costi assicurativi per gli allevatori che potranno dimostrare il loro track record, o meglio quello della salute delle loro bestie. In Uganda Malako è una start up dedicata al microcredito via smartphone.

La via dei finanziamenti flessibili, anche minimi, in un contesto in cui il mercato del lavoro è caotico e caratterizzato da occupazioni saltuarie e pagamenti incerti, sul lungo periodo potrebbe rappresentare un motore di sviluppo economico.  Non stupisce dunque che i finanziamenti per le start up nel fintech dal 2011 a oggi siano quasi decuplicati.