Primarie della cultura: il bello di partecipare

25/01/2013

Filosofia



Siamo in periodo di campagna elettorale: un momento importante nella vita democratica di un paese, durante il quale ci si ritrova a discutere – nella migliore delle ipotesi – dei temi chiave che ci riguardano, dei problemi che ci affliggono e delle prospettive per il nostro futuro. Personalmente, sono le idee che mi interessano. Come ho già scritto, credo che in Italia la crescita sia un tema prioritario. Ma non ci si può fermare qui.

Un gruppo di giovani ha ideato un’iniziativa lodevole, che è stata adottata dal Fai (Fondo ambiente italiano): le Primarie della cultura. Sul sito www.primariedellacultura.it, fino al 28 gennaio gli utenti hanno la possibilità di scegliere come indirizzare le risorse da destinare alla cultura, all’ambiente e al paesaggio, scegliendo uno dei quindici progetti candidati (vi invito a leggerli, sono davvero interessanti).

Al termine del voto, verrà stilata la classifica dei temi che hanno ottenuto più preferenze. I primi cinque progetti verranno annunciati ufficialmente e presentati dal Fai ai candidati alle prossime elezioni politiche, a cui sarà chiesto pubblicamente di impegnarsi a sostenerli in caso di vittoria.

Trovo sia un modo molto concreto e intelligente per rimettere al centro della politica le idee e i progetti, oltre che per stimolare la partecipazione dei cittadini, in un momento di generale diffidenza e rassegnazione.

Ma è soprattutto un modo per attirare l’attenzione sull’importanza della cultura e del territorio: un patrimonio enorme (l’Italia è la nazione in cui è presente il maggior numero di siti patrimonio dell’Unesco), ma anche una risorsa che può e deve essere valorizzata per generare sviluppo e occupazione.