Jackie Robinson: lo sport che segna la storia

02/05/2014

Sport



Ho visto un bel film di sport: “42, la vera storia di una leggenda americana”, uscito da poco sul web. Racconta la storia di Jackie Robinson, primo atleta afroamericano nella storia del baseball professionistico Usa.

Quando parliamo di segregazione razziale negli Stati Uniti, pensiamo a qualcosa di lontano nel tempo. Eppure è solo alla fine degli anni ’50 che il presidente Eisenhower firma il Civil Rights Act, che attribuisce agli afroamericani l’effettivo diritto di voto. E bisogna aspettare il decennio successivo e la presidenza di John Kennedy per vedere eliminata una delle manifestazioni più odiose della segregazione razziale: la suddivisione dei posti sui mezzi di trasporto pubblico in base al colore della pelle (avete presente la foto di Rosa Parks sull’autobus?).

Spesso il cambiamento della società e della cultura passa per lo sport, grazie all’enorme valore simbolico degli atleti: pensiamo, oltre che allo stesso Robinson, alle quattro medaglie d’oro di Jesse Owens nelle olimpiadi di Berlino sotto Hitler, ai pugni neri alzati a Città del Messico da Tommie Smith e a John Carlos trentadue anni dopo.

E passa dal cinema. Film come “42”, e tanti altri nella storia del cinema, ci ricordano una cosa importante: quel cambiamento che noi abbiamo trovato già “apparecchiato” non è stato facile. Lo status quo è una certezza difficilissima da abbandonare e conquiste che oggi sembrano ovvie sono state a dir poco impervie.

Sono uomini straordinari come Robinson a insegnarci che possiamo, anzi dobbiamo, cambiare ogni giorno: senza violenza, con la forza delle nostre azioni, capaci di un sorriso anche quando la rabbia monta davanti al sopruso e alle avversità. Come Jackie, sportivo prima e poi uomo d’impresa, capace di sedersi al tavolo del melting pot americano guardando al futuro con grande positività.