Il mondo è globalizzato? No, è diviso in tre tribù

21/05/2012

Economia



Come si sta ricostruendo il mondo, in seguito al crollo delle ideologie e delle vecchie frontiere geopolitiche?

È una delle domande di fondo nel dibattito internazionale da almeno 20 anni. Da quando, cioè, il vecchio duopolio Usa-Urss è tramontato e nuove potenze geo-politiche sono salite alla ribalta. Per un certo periodo sì è usato il termine Cindia, un “supercontinente” formato da Cina e India: ma le differenze fra i due Stati, seppure entrambi asiatici ed entrambi popolosissimi, restano forse maggiori delle analogie.

Recentemente ho letto sull’Economist che, secondo alcuni studiosi, un nuovo ordine mondiale si starebbe profilando all’orizzonte. Non più i vecchi muri e le vecchie divisioni del secolo scorso, ma nemmeno l’utopia (per alcuni, l’incubo) di un mondo interamente globalizzato. Quella che si starebbe consolidando è, piuttosto, una nuova suddivisione in aree geo-economiche, definite da vecchi, per non dire antichi, legami linguistici e culturali: una Sinosfera (che comprende la Cina e i cittadini cinesi sparsi per il mondo), una Indosfera (che ha il suo baricentro in India, ma che si estende alle minoranze etniche indiane in diversi paesi) e una Anglosfera (che riunisce approssimativamente i paesi anglofoni e l’Europa).

La tesi è sicuramente originale. Dopo aver trascorso mezzo secolo in un mondo diviso in due, negli ultimi anni abbiamo pensato di avere imboccato la strada a senso unico della globalizzazione. Con la fine delle vecchie divisioni, e anche grazie allo sviluppo di nuove tecnologie (Internet in testa), si riteneva che il mercato si sarebbe dilatato senza incontrare più alcun ostacolo, raggiungendo dimensioni inedite e avvicinando mondi fino a poco tempo fa irrimediabilmente lontani. Ora, invece, la tesi della tripartizione: perché non bisogna dimenticare l’influenza delle tradizioni e dei legami culturali che, anche in un mondo globalizzato, continuano a incidere sulla vita delle persone e, di conseguenza, sul ritmo degli scambi.

Un’ultima considerazione. Chi sta meglio, fra le tre “sfere”? Secondo il geografo Joel Kotkin, nonostante la crisi economica cominciata nel 2008 e il crescente dinamismo di Sinosfera e Indosfera, l’Anglosfera è ancora lontana da quel declino che alcuni commentatori annunciano quasi quotidianamente. Dalle analisi emerge che l’area che include i Paesi occidentali continua a rappresentare il blocco economico più importante, con un potenziale scientifico e tecnologico ancora ineguagliato.

Certo il primato del mondo occidentale, a lungo indiscusso, si sta lentamente indebolendo, e nuove realtà economiche fanno la loro comparsa sulla scena internazionale. Se sarà anche una minaccia per noi occidentali, cittadini dell’Anglosfera, dipenderà soltanto dalla nostra capacità di accettare le sfide del mondo a venire.