Il fattore differenza

18/01/2013

Economia



Un recente studio realizzato dall’azienda Startup Genome, in collaborazione con alcune importanti università americane, ha classificato i luoghi geografici più adatti alla nascita di startup. C’è molto Nord America fra le prime venti: dalla leggendaria Silicon Valley, naturalmente al primo posto, fino a Los Angeles, New York City, Boston, ma anche Toronto e Vancouver, tutte nella top ten. Milano, la città italiana meglio posizionata, è fuori dalle prime 20, ma non di molto: meglio che niente.

Ma c’è un dato, in particolare, che mi interessa sottolineare: uno degli indicatori utilizzati nell’indagine è il “Differentiation Index”, che assegna valori tanto più alti quanto più un ecosistema presenta caratteristiche diverse dalla Silicon Valley, che rappresenta il modello ideale. In altre parole, questo parametro ci dice che la diversità è un elemento di successo.

È una lezione di business importante: andare alla ricerca di idee innovative significa guardare ai casi di successo, ma non per copiarli, bensì per trarne ispirazione. Significa individuare i propri punti di forza e integrarli con modelli organizzativi già consolidati.

Come sapete, nella mia vita ho studiato e lavorato all’estero, perché fin da ragazzo ho sempre pensato fosse importante sviluppare un punto di vista internazionale. Quello che mi deriva da questa esperienza è una convinzione che si è rafforzata nel corso degli anni: ogni paese è un ecosistema con caratteristiche specifiche e irripetibili, che però bisogna sapere mettere a frutto attraverso un continuo aggiornamento. Lo sviluppo non è necessariamente un processo omologante: può e deve essere anche un’opportunità per valorizzare le differenze.