Due italiani nella classifica under 30 di Forbes

01/06/2017

Economia



Ogni anno la rivista americana Forbes stila la classifica dei giovani più promettenti del globo; i 30 under 30 che stanno cambiando il mondo, 30 ragazzi in grado di innovare radicalmente i settori dei quali si occupano. In passato ci sono stati personaggi come Mark Zuckerberg ed Evan Spiegel, creatori di Facebook e Snapchat, ça va sans dire.

Mi piace sempre guardarle queste liste, perché rappresentano uno sguardo sul futuro e mettono in luce le giovani menti che si stanno facendo strada nel mondo. Quest’anno poi, le ho scorse con ancor più interesse perché proprio qui sono stati inseriti dei talentuosi ragazzi italiani, che rappresentano il vero patrimonio del nostro Paese.

Loro sono Luca Nardelli e Saverio Murgia, 25 anni a testa, fondatori della startup Eyra e sono tra i migliori imprenditori under 30 selezionati da Forbes nella categoria “social entrepreneurs”. Laureati in robotica e bioingegneria, tre anni fa hanno incontrato una persona non vedente e, un po’ per sperimentare e mettersi alla prova, hanno deciso che avrebbero realizzato uno strumento che permettesse ai non vedenti di vedere – in un certo senso – attraverso la tecnologia. L’idea ha preso forma ed è diventata Horus, un apparecchio che, a prima vista, assomiglia un po’ a un vecchio walkman: una sorta di scatola collegata a un paio di cuffie con telecamere che, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale è in grado di leggere testi, riconoscere volti e cose, avvertire di eventuali ostacoli e descrivere scenari per chi non può vedere.

In un’intervista a Repubblica Luca e Saverio hanno raccontato come si è sviluppato concretamente il loro splendido progetto: sono partiti vincendo un finanziamento di 15mila euro nel concorso europeo Idea Challenge; con questi hanno comprato una stampante 3D per realizzare il prototipo e delle telecamere per la visione artificiale gestita dagli algoritmi. Successivamente sono arrivati altri 25mila euro da Telecom e con quelli hanno assunto un paio di persone.
Negli Stati Uniti poi hanno trovato il finanziamento più consistente: 900mila dollari dalla 5Lion Holdings per portare il prodotto sul mercato. Ora sono solo in attesa della fine di tutte le verifiche necessarie per ottenere il marchio Ce. Un grosso in bocca il lupo davvero a questi due personaggi formidabili.