Cosa cambia se una donna negozia un’offerta di lavoro?

17/07/2014

Economia



Possibile? Che appena il 7% delle donne cerchi di negoziare un’offerta di lavoro contro il 57% degli uomini? Me lo chiedo dopo aver letto un pezzo di Maria Konnikova uscito sul New Yorker, in cui mostra dati davvero imbarazzanti: soprattutto se si pensa che sono dati riferiti al mercato del lavoro statunitense, di norma molto più attento alle questioni dell’uguaglianza di genere rispetto a quello italiano.

Chissà in Italia quali sarebbero i dati, se solo avessimo una ricerca a mostrarli: immagino non buoni. Il persistere di un dato simile nel 2014 è lo specchio di tante difficoltà che le donne incontrano ogni giorno, e non solo nel luogo di lavoro, anzi. In ogni ambito della vita. È una situazione che danneggia tutti, lo scrivevo anche in passato ​sempre su queste pagine: per cambiare dobbiamo prima di tutto parlare di più dei successi delle donne, professionali e non.

Aumentare la visibilità, anche mediatica, di questi successi femminili può essere una strada, di certo non l’unica. Abituarsi a non considerare questa visibilità come pura retorica, anche. Ed è bene ricordare che mentre noi parliamo delle poche donne che rispetto agli uomini negoziano un’offerta di lavoro, quasi la metà delle donne in età lavorativa a livello mondiale è ancora disoccupata.

La strada di un’autentica uguaglianza è ancora lunga e in salita: la percorreremo insieme. Serve un grande cambiamento culturale, in cui ognuno di noi deve fare la sua parte: non da domani. Da oggi.