Cambia lavoro che farai carriera

09/02/2016

Economia



Hanno già cambiato lavoro tre, quattro, cinque volte e non hanno neanche trent’anni, ma sperano di invecchiare continuando a farlo. Così la generazione dei millennials, i nati dopo l’82, manda in soffitta l’ambizione di madri e padri: il posto fisso.

Il Job hopping, come lo chiamano gli anglosassoni, cioè il saltellare da un posto di lavoro all’altro, è anche tipico di chi sta iniziando un percorso professionale e ancora non ha trovato la sua collocazione ideale. Ma qui parliamo di neo trentenni laureati e occupati di 29 Paesi nel mondo che saltellando aspirano a fare carriera, migliorare le proprie competenze e ricoprire incarichi apicali.

Deloitte ne ha intervistati 7500 per la quinta edizione del Global Millenium survey e ha scoperto che di lavorare una vita per la stessa azienda non ne vogliono sentir parlare: due terzi di loro spera di cambiare lavoro nei prossimi 5 anni. La longevità professionale è considerata un fallimento. Come i loro genitori sognano una casa e una famiglia. Ma il posto fisso sta stretto e, un giovane su quattro, è pronto ad abbandonare l’azienda per cui lavora per ricoprire in un’altra un nuovo incarico, appena dovesse presentarsi l’occasione. Una tendenza che nasce dalla convinzione che il percorso di crescita professionale non possa avvenire all’interno della stessa azienda, ma solo cambiando e mettendosi alla prova in situazioni sempre diverse. Secondo la survey pubblicata in esclusiva su Bloomberg news, salirebbe al 57% la percentuale di quelli che pur ricoprendo già incarichi di responsabilità, capi divisione o consiglieri di amministrazione, prevedono di cambiare lavoro entro il 2020. Sono lavoratori sbarcati sul mercato al momento della recessione più dura e in un mercato super competitivo, per sopravvivere hanno imparato che la propria professionalità individuale non fa rima con fedeltà aziendale.

Se si considera che il numero di lavoratori appartenente a questa fascia d’età in USA è la maggioritaria, il mercato del lavoro subirà nei prossimi anni una forte spinta al dinamismo e alla mobilità. Il turnover troppo frequente nelle aziende non è efficiente e rappresenta veramente un costo. È facile immaginare che modificherà non poco le relazioni nel lavoro e le aziende dovranno attrezzarsi per mantenere i talenti, elaborare progetti di crescita professionale e piani di engagement che scoraggino i rampanti millennials dal volare via.